Le infiltrazioni articolari: differenze a confronto

Le infiltrazioni articolari sono una forma di trattamento ampiamente diffusa che consiste nell’iniezione di farmaci o sostanze terapeutiche direttamente all’interno di un’articolazione. Dai corticosteroidi all’acido ialuronico, dal PRP ai peptidi di collagene, sostanze diverse agiscono in modo differente.

 

Infiltrazioni articolari: quando…

Le infiltrazioni articolari rappresentano una delle strategie comunemente adottate nella pratica clinica quotidiana per alleviare il dolore causato da patologie di natura infiammatoria, come le artriti, e in alcuni casi di osteoartrosi che non migliorano in seguito alla messa in atto di approcci conservativi tradizionali (farmaci antinfiammatori, antidolorifici e terapia fisica).

Talvolta le infiltrazioni consentono di ritardare il ricorso a interventi più invasivi, come l’impianto di una protesi articolare.

 

… e come

L’infiltrazione articolare è una procedura semplice, rapida e sicura, ma deve essere eseguita esclusivamente da medici specialisti (in genere gli Ortopedici) che valutano il farmaco più idoneo alla patologia da trattare e la presenza di eventuali controindicazioni.

 

A livello pratico, dopo un’accurata disinfezione della cute, la sostanza da infiltrare viene rilasciata mediante iniezione direttamente all’interno dell’articolazione (infiltrazione intra-articolare) o intorno ad essa (infiltrazione peri-articolare).

Nel sito di iniezione possono verificarsi reazioni transitorie, quali fastidio, lieve dolore e/o arrossamento, che in genere scompaiono entro poche ore.

 

Infiltrazioni articolari a confronto: i corticosteroidi

Le infiltrazioni articolari di corticosteroidi rappresentano una delle opzioni più frequentemente messe in atto nei pazienti affetti da osteoartrosi con l’obiettivo di fornire una rapida riduzione del dolore, dell’infiammazione e migliorare il movimento articolare, specialmente in caso di riacutizzazioni.

Più in dettaglio, i corticosteroidi agiscono riducendo l’infiammazione a livello articolare attraverso l’inibizione della produzione delle cellule infiammatorie che vengono prodotte dal nostro organismo in risposta a lesioni acute o a condizioni croniche.

 

Sono disponibili diversi tipi di corticosteroidi, differenti sia in termini di efficacia che di durata degli effetti; il medico sceglierà la molecola più adatta al singolo caso.

In generale, questa classe di farmaci esplica la propria azione in 24-48 ore e il protocollo di somministrazione prevede cicli di 3 infiltrazioni a distanza di una settimana l’una dall’altra.

 

L’acido ialuronico

Componente fisiologico della cartilagine articolare e del liquido sinoviale, l’acido ialuronico funge da lubrificante per l’articolazione e ammortizza gli stress meccanici proteggendo le cartilagini dall’usura.

 

L’infiltrazione intra-articolare di acido ialuronico (nota anche come viscosupplementazione) è una delle opzioni più utilizzate per ridurre il dolore e la rigidità articolare nei soggetti con osteoartrosi lieve-moderata.

In particolare, essa agisce migliorando le proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale e stimolando la produzione di acido ialuronico endogeno.

Talvolta viene utilizzata con l’obiettivo di posticipare l’intervento di impianto di una protesi artificiale in persone che non rispondono al trattamento con farmaci somministrati per via orale e non tollerano i corticosteroidi.

 

L’efficacia della viscosupplementazione dipende da numerosi fattori, incluse le caratteristiche dell’acido ialuronico (densità e peso molecolare); in generale, si esplica entro 4-6 settimane dall’iniezione e si mantiene per un periodo di tempo prolungato (fino a 6 mesi).

 

La frequenza delle infiltrazioni di acido ialuronico dipende dalla densità del prodotto: soluzioni ad alta densità (Biovisc) vengono somministrate una volta ogni 6 mesi, mentre acidi ialuronici a densità media richiedono 3-5 cicli di trattamento a intervalli di una settimana l’una dall’altra.

 

Le infiltrazioni di PRP

Negli ultimi anni molte aspettative sono state riposte nella medicina rigenerativa, una branca della medicina diretta a stimolare i sistemi e i meccanismi del nostro organismo deputati alla riparazione dei tessuti danneggiati.

Una delle strategie più utilizzate in questo ambito è l’infiltrazione di PRP (plasma ricco di piastrine), un concentrato di piastrine in un piccolo volume di plasma che viene ottenuto per centrifugazione di sangue autologo, ossia del paziente stesso.

 

Il razionale d’impiego del PRP si basa sul fatto che le piastrine contengono quantità significative di citochine e di fattori di crescita che hanno la capacità di stimolare la proliferazione cellulare e la rigenerazione dei tessuti.

Nonostante alcune evidenze sostengano che le infiltrazioni di PRP sono in grado di alleviare il dolore e migliorare la funzione articolare, l’efficacia di questo approccio è ancora dibattuta.

 

I peptidi di collagene

Un’altra opzione per il trattamento intra-articolare dell’artrosi è rappresentata dalle infiltrazioni di peptidi di collagene.

Il collagene è una proteina elastica molto abbondante a livello della cartilagine, ma la sua quantità si riduce progressivamente con l’avanzare dell’età determinando, a livello articolare, una minor resistenza ai traumi.

 

Infiltrazioni di peptidi di collagene a basso peso molecolare favoriscono il recupero strutturale e funzionale della cartilagine e delle capsule articolari e vengono effettuate per migliorare la mobilità articolare e la sintomatologia dolorosa correlata all’invecchiamento, nonché alla presenza di disturbi degenerativi o traumatici. Per un approfondimento sull’argomento, leggi qui ARTHRYS: PEPTIDI DI COLLAGENE PER IL RINFORZO ARTICOLARE.