Dolore Postoperatorio: come nasce e come gestirlo?

dolore postoperatorio

Ogni anno, milioni d’italiani necessitano di interventi chirurgici alle articolazioni. Questo, nel corso del tempo, ha portato la ricerca medica a sviluppare nuovi e significativi miglioramenti di tecniche e tecnologie, soprattutto nell’ambito della chirurgia artroscopica e nell’impianto di protesi articolari. Mentre una tematica tuttora delicata è il dolore postoperatorio.

Il dolore è sempre uguale?
Esistono due tipologie di dolore postoperatorio che si distinguono tra loro per la durata nel tempo:

● dolore cronico: dura più a lungo di 3 mesi dalla data dell’intervento
● dolore acuto: dura più meno di 3 mesi dalla data dell’intervento

Entrambi si manifestano a causa del danno tissutale, mentre l’intensità dipende sia dall’entità dell’atto chirurgico, che dalle complicazioni accidentali che si possono verificare durante l’intervento.

Il Dolore Cronico
Il dolore cronico postoperatorio si riscontra solo in determinati casi e, inoltre, è stato osservato che alcuni fattori possono favorirne la comparsa:

● interventi chirurgici precedenti
● età giovanile
● sesso femminile
● presenza di altre patologie e stati dolorosi
● depressione preoperatoria
● aumento, nella fase preoperatoria, della trasmissione sinaptica

Il Dolore Acuto
Il dolore acuto (o nocicettivo) dopo l’intervento chirurgico tende a diminuire nel tempo, grazie a uno specifico trattamento analgesico. I primi miglioramenti possono verificarsi già dopo due o tre giorni dall’operazione. Tuttavia, non sempre i trattamenti proposti risultano immediatamente efficaci, ma i pazienti possono presentare ancora un dolore forte e continuo.

Quali sono le cause e i problemi che rendono il dolore persistente?

La percezione del dolore postoperatorio è un’esperienza prima di tutto personale. Cambia notevolmente da paziente a paziente. E può dipendere:

● dalla sensibilità e dal livello di tolleranza del dolore stesso
● dai caratteri genetici (sesso, malattie congenite, ecc.)
● dai caratteri psicosociali (ansia, preoccupazione, disturbi dell’umore, disturbi cronici del sonno)

Quali sono i rimedi contro il dolore postoperatorio?
Innanzitutto la cura deve avere inizio già prima dell’intervento.
Di fondamentale importanza è infatti la terapia farmacologica: essa prevede l’assunzione di farmaci analgesici per via endovenosa sia durante che subito dopo l’intervento chirurgico. Nei giorni successivi si potrà assumere i farmaci più comodamente, per via orale.
La tipologia di farmaci da assumere dipenderà dall’intensità del dolore: se lieve sono sufficienti analgesici comuni, in caso contrario è necessario far uso degli oppioidi.
Per ottenere risultati soddisfacenti, la cura farmacologica deve essere accompagnata da trattamenti di terapia fisica. Infatti il decorso postoperatorio prevede che il paziente sia sottoposto a delle fasi riabilitative necessarie per la completa guarigione e il graduale ritorno alla piena mobilità articolare.

Tuttavia, per combattere sintomi infiammatori e gonfiori è possibile utilizzare anche integratori di origini naturale (approfondisci qui). Un potente alleato contro le infiammazioni è infatti la Boswelia, appartenente alla famiglia botanica delle Burseraceae, il cui principio attivo è spesso presente all’interno di numerosi integratori alimentari come FORMULA FAST.

La scelta trattamenti da adottare comunque dipenderà anche dalla tipologia d’intervento affrontato.

Dolore da rigidità articolare: la mobilitazione passiva e la Crioterapia
Dopo un intervento chirurgico, il trauma tissutale e il prolungato allettamento possono incentivare problematiche come il trofismo muscolare e la rigidità delle componenti articolari. Ne consegue un significativo impoverimento della capacità motorie.
In questi casi è opportuno iniziare una serie di sedute di fisioterapia passiva mirate a riattivare la piena mobilità articolare. Queste sedute partiranno già dalle 24 ore successive l’intervento e potranno continuare fino a 15 giorni. Il paziente non ancora in grado di potersi muovere potrà avvalersi di sostegni meccanizzati come Kinetic in grado di muovere autonomamente l’articolazione a intervalli continuativi durante i primi giorni post operatori.
Al proseguire dei giorni la fisioterapia aumenterà d’intensità e sarà accompagnata da mobilitazioni guidata dal terapista. Al termine di tutte le sedute è opportuno applicare sull’area interessata impacchi di ghiaccio per ridurre l’edema e infiammazioni.

Infatti, la crioterapia (detta anche terapia fredda) è spesso affiancata alla fisioterapia per la riabilitazione postoperatoria. Sia per il recupero postoperatorio che per il recupero sportivo. Questo tipo di terapia si basa sull’abbassamento della temperatura nella zona del corpo trattata, grazie all’utilizzo del ghiaccio: il freddo interrompe la diffusione del dolore nel corpo e produce un senso di benessere che aumenta e influisce positivamente sul sistema immunitario.

In particolare, per facilitare i movimenti e ridurre i tempi di ripresa, la crioterapia può essere combinata alla compressione. In questo caso per diminuire il gonfiore e accelerare la ripresa funzionale è possibile indossare diverti tutori a seconda della zona interessata. Ad esempio come cavigliere, ginocchiere, polsiere, tutori da spalla e cinture addominali.