In caso di dolore si può senz’altro affermare che il trattamento da sempre più utilizzato è quello che si basa sull’uso del calore. Le tipologie di dolore però non sono tutte uguali: le cause che determinano questa sintomatologia possono essere molto diverse tra loro e anche le qualità dei dolori non sono tutte uguali. Conoscere la tipologia e la causa scatenante del dolore è fondamentale per poter utilizzare questo tipo di trattamento in maniera efficace. Facciamo un po’ di chiarezza.
“Ti sei fatto male? Metti il ghiaccio!”, “ Hai dolore al collo? Subito un impacco caldo!” Quante volte abbiamo sentito pronunciare queste frasi dalle nostre nonne? Non vi è alcun dubbio: la saggezza popolare conosce alla perfezione come il trattamento del dolore non possa prescindere dall’uso del calore che spesso rappresenta il principale strumento per combattere questa sintomatologia dovuta alle più svariate cause.
Non è affatto un caso che la maggior parte delle terapie fisiche finalizzate al trattamento di dolore e infiammazione (laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni) si basino essenzialmente sul concetto di aumentare la temperatura nella zona da trattare. Allo stesso tempo è altrettanto vero che la prima terapia che si mette in atto in caso di trauma, anche sportivo, è la crioterapia, più semplicemente l’impacco di ghiaccio. Qual è la cura più opportuna dunque? E come agisce l’aggiunta o la privazione di calore in caso di dolore?
Gli effetti del caldo e del freddo
La temperatura agisce sulla circolazione sanguigna. Con il caldo i vasi si dilatano: il tessuto su cui viene applicato beneficia di un maggior afflusso di sangue, dunque di ossigeno e di nutrienti, le scorie vengono eliminate più rapidamente e la tensione si riduce. Il caldo può essere benefico sui dolori muscolari (il muscolo si rilassa e il dolore si attenua) e articolari.
Con il freddo succede l’esatto opposto: il tessuto su cui viene applicato è indotto a una vasocostrizione che, provocando una riduzione del microcircolo, ha un’azione antidolorifica per cui si rivela utile nella riduzione di edemi e versamenti. Si utilizza soprattutto nel primo soccorso, quindi a trauma appena avvenuto, mentre è meno efficace nel trattamento di dolori di tipo cronico.
La scelta di applicare caldo o freddo dipende dunque dalla causa che ha scatenato il dolore: i dolori causati da un’infezione così come quelli dovuti a edemi e gonfiori sono da trattare con il freddo. I dolori muscolari e articolari così come i crampi anche dovuti a cause secondarie (ad esempio i dolori mestruali o dovuti a disturbi gastrointestinali) richiedono un trattamento basato sul calore.
Esistono anche situazioni in cui si consiglia l’alternanza di impacchi caldi e freddi perché lo shock termico permette di aumentare il flusso sanguigno nella zona colpita. Un caso particolare è l’affaticamento muscolare dovuto a un allenamento particolarmente intenso che ha dimostrato di trovare sollievo sia nell’applicazione del caldo che del freddo. Secondo un recente studio è il cambiamento di temperatura che determina la riduzione dell’affaticamento mentre per ridurre meglio il dolore da esso causato è preferibile il freddo.
A ogni disturbo la sua cura
Come spiegato sopra, il calore ha un effetto positivo sul rilassamento dei tessuti e determina una migliore elasticità ed estendibilità delle fibre di muscoli, tendini e legamenti. Non solo: il calore ha un effetto positivo sul metabolismo dei tessuti determinando una riduzione dei tempi di guarigione ed è in grado di agire sui termocettori cutanei che riducono lo stimolo dolorifico. Il caldo si rivela utile nel trattamento di:
- contratture
- artrosi
- dolore cronico
- insufficienza circolatoria
- rigidità muscolare
- mal di testa di origine muscolo-tensivo.
- Il caldo può essere applicato tramite una sciarpa, un cuscinetto termico, una borsa dell’acqua calda o con i classici cerotti riscaldanti e dovrebbe essere tenuto per almeno 20-30 minuti ad ogni applicazione.
La terapia del freddo agisce perché rallenta il flusso sanguigno attenuando dolore, rossore e gonfiore. Risulta efficace se applicata subito dopo un trauma da caduta o una lesione causata da distorsione, urto o strappo. Poiché le zone più esposte a questo tipo di trauma sono tendini e articolazioni la terapia del freddo si rivela utile per trattare:
- distorsioni di caviglia e ginocchio
- traumi della cuffia dei rotatori della spalla
- tendiniti in fase acuta (epicondiliti, tendiniti dell’achilleo o del tendine rotuleo)
- traumi contusivi
- strappi muscolari.
I nostri tutori per la crioterapia
Per l’applicazione del freddo, particolarmente interessanti si rivelano i nostri tutori per spalla, addome, ginocchio, piede-caviglia, polso, per la crioterapia. Si tratta di prodotti specifici che associano la terapia del freddo di lunga durata (fino a un’ora) alla compressione. Realizzati con tessuto elastico compressivo sono riutilizzabili, facili da applicare, delicati sulla pelle ed ergonomici. Sono indicati per il trattamento post operatorio, nella riabilitazione e per il recupero sportivo.
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