COVID-19: come sta cambiando il nostro stile di vita

Le nostre abitudini e la nostra quotidianità sono state, sono e saranno inevitabilmente condizionate dalla presenza di questo nuovo virus.

La pandemia causata dall’infezione da SARS-CoV-2 ha colpito (e continua a colpire) milioni di persone in tutto il mondo, influenzando in modo significativo la nostra vita quotidiana, le attività commerciali e gli spostamenti a livello globale.

Trattandosi di un virus nuovo e non essendo ancora disponibile un vaccino, in seguito all’emergenza pandemica molta enfasi è stata data alle strategie di protezione preventiva e così anche nel nostro Paese sono state messe in atto una serie di misure di contenimento finalizzate a contrastarne la diffusione. Misure che di giorno in giorno stanno sostanzialmente cambiando il nostro stile di vita, non solo in famiglia, ma anche nella vita sociale, sul lavoro e nel tempo libero.

 

Dispositivi di protezione delle vie respiratorie

Oltre al distanziamento sociale e all’igiene costante e accurata delle mani, un punto cardine della strategia governativa è rappresentato dall’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie: è noto infatti che il virus si trasmette attraverso le goccioline (droplet) che si diffondono nell’ambiente non solamente attraverso uno starnuto o un colpo di tosse, ma anche semplicemente parlando.

Il report dell’Istat “Reazione dei cittadini al lockdown – 5 aprile-21 aprile 2020” ha evidenziato che 9 cittadini su 10 hanno fatto uso di mascherine nel periodo in cui sono state messe in atto le misure restrittive della Fase 1.

Ma l’uso delle mascherine ci sta accompagnando anche nella fase di convivenza con il virus: permane infatti l’obbligo di utilizzo di protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, sui mezzi di trasporto e quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivisto le proprie linee guida consigliando a tutti di indossare mascherine in pubblico quando non sia possibile praticare il distanziamento sociale.

Insomma, volenti o nolenti, dobbiamo abituarci a indossare questi dispositivi.

 

Come orientarsi nella scelta delle mascherine?

Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare di mille tipi di mascherine, di potere filtrante e di valvole. Facciamo un po’ di chiarezza.

Le mascherine possono essere realizzate con forme e materiali diversi che ne influenzano la capacità di filtraggio, e possono essere classificate come:

  • dispositivi di protezione individuale (DPI)
  • mascherine chirurgiche (dispositivi medici)

I DPI sono dispositivi in grado di proteggere chi li indossa da polveri, vapori e gas pericolosi per la salute, ma anche da agenti infettivi che si trasmettono per via aerea, come il COVID-19.

In base alla normativa europea, le maschere semi-facciali filtranti si dividono in tre classi di protezione (FFP), in relazione all’efficienza minima di filtrazione (dall’esterno verso l’interno):

  • FFP1 (80%, non adatte per la protezione da COVID-19)
  • FFP2 (94%)
  • FFP3 (99%)

In commercio sono disponibili anche mascherine di protezione FFP1, FFP2 e FFP3 dotate di valvole, che facilitano la respirazione e assicurano un comfort maggiore, ma non offrono una barriera verso l’esterno, permettendo così alle particelle del virus di fuoriuscire.

Pressoché equivalenti alle FFP2 in termini di efficacia di filtrazione sono le mascherine N95, classificate secondo la normativa statunitense stabilita dal NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health): il numero indica, infatti, la percentuale di filtrazione delle particelle in sospensione (95%).

Le mascherine chirurgiche sono dispositivi medici nati con lo scopo di prevenire la trasmissione di microrganismi da parte di chi le indossa, proteggendo gli altri da eventuali goccioline. Non possono prevenire in modo sicuro l’inalazione di piccole particelle sospese nell’aria, né garantire una protezione completa nei confronti di un virus.

Attenzione! Il falso senso di sicurezza determinato dall’uso di questo tipo di mascherine può portare a trascurare altre importanti misure preventive come il distanziamento fisico e l’igiene delle mani.

Nel mese di aprile 2020 è stata immesso sul mercato un nuovo tipo di mascherina, la maschera facciale B-Care, unico dispositivo medico monouso a tre strati di tessuto-non-tessuto (i materiali sono stati validati dal Politecnico di Milano). Idrofobica e ad alto potere filtrante (≥ 98%), progettata per la protezione individuale e collettiva, è uno dei pochissimi dispositivi autorizzati dall’Istituto Superiore di Sanità:

  • protegge chi la indossa dai droplet di persone vicine
  • protegge gli altri dai droplet di chi la indossa.

La sua forma completamente avvolgente è in grado di garantire una protezione nettamente superiore rispetto alle classiche mascherine chirurgiche e una differenza di pressione ottimale per la respirazione.

 

Non solo mascherine…

Un altro caposaldo della strategia di contenimento dell’emergenza coronavirus, e che da mesi è ormai entrato a far parte della nostra routine quotidiana, è rappresentato dall’igienizzazione frequente delle mani. Purtroppo, l’uso ripetuto e prolungato di gel igienizzante (che deve avere un contenuto di alcool almeno del 60%) può causare irritazioni e secchezza della pelle, effetto che è correlato alla formulazione, ossia agli ingredienti che lo compongono.

Per fortuna, non tutti gli igienizzanti sono uguali… Tra la miriade di prodotti disponibili anche online, meglio preferire quelli che possano sì garantire la necessaria protezione alle mani, ma con delicatezza nei confronti della pelle, per esempio le formulazioni contenenti glicerina (idratante) ed estratto di Calendula, pianta dalle note proprietà antinfiammatorie, lenitive e cicatrizzanti.

E ancora, prima di entrare in ambienti chiusi dovremo abituarci a essere sottoposti alla misurazione della temperatura (deve essere inferiore ai 37,5°), rilevazione che può essere effettuata istantaneamente e senza alcun contatto fisico grazie al termometro a infrarossi.

Dunque, distanziamento sociale, mascherine, igienizzazione, misurazione della temperatura… ciò che sino a qualche mese fa sembrava solo una realtà lontana da noi, ora è entrato a far parte della nostra quotidianità e ne farà parte sino a che l’emergenza sanitaria non sarà finita. Per fortuna al momento i problemi di approvvigionamento sono solo un ricordo, e allora non accontentiamoci di una mascherina fai-da-te, né del primo gel trovato al supermercato: scegliamo bene per proteggerci al meglio!