Complicanze post-chirurgiche: problematiche tromboemboliche? No grazie.

Le calze a compressione graduata rappresentano uno strumento prezioso per facilitare il ritorno del sangue venoso al cuore riducendo il rischio di complicanze tromboemboliche.

Dopo qualsiasi intervento chirurgico, il normale decorso postoperatorio può essere modificato dall’insorgenza di complicanze, specifiche rispetto al tipo di procedura effettuata, o indipendentemente dalla tipologia di intervento (complicanze generali). Tra queste:
• sanguinamento
• rialzo febbrile
• infezioni della ferita chirurgica
• complicanze respiratorie (specie in caso di anestesia generale)
• complicanze tromboemboliche
• stati ansiosi.

Complicanze tromboemboliche
Le problematiche tromboemboliche (trombosi venose profonde ed embolia polmonare) rappresentano una complicanza non così infrequente dopo un intervento chirurgico, anche in relazione all’immobilizzazione prolungata, e possono avere conseguenze molto serie.

La trombosi venosa è una condizione in cui in una vena si forma un coagulo di sangue, con conseguente ostruzione della vena stessa; ciò accade più comunemente nelle vene profonde degli arti inferiori e per questo si parla di trombosi venosa profonda (TVP).
Questo evento si manifesta in genere con dolore e/o gonfiore alle gambe conseguente all’occlusione della vena. Purtroppo, però, in molti casi la TVP è asintomatica: il paziente non manifesta alcun sintomo, la problematica non viene riconosciuta e diagnosticata e di conseguenza non viene trattata in modo adeguato.
Se il coagulo di sangue che si è formato in una vena profonda si stacca, si muove lungo il sistema venoso e si deposita nel polmone si può verificare l’ostruzione di una o più arterie che portano il sangue ai polmoni (embolia polmonare). Si tratta di una patologia molto seria che richiede un trattamento idoneo tempestivo.

La profilassi tromboembolica
Per scongiurare l’insorgenza di problematiche tromboemboliche, per quasi tutte le procedure chirurgiche è raccomandata la messa in atto di una corretta strategia di prevenzione:
• la profilassi farmacologica (attraverso la somministrazione di una terapia anticoagulante)
• la profilassi meccanica (si avvale dell’applicazione di calze a compressione graduata o dell’uso di dispositivi ospedalieri per la compressione pneumatica intermittente per le gambe).

Come funzionano le calze a compressione graduata?
Le calze a compressione graduata esercitano una pressione controllata sulla gamba, con il massimo grado di compressione alla caviglia e un livello di compressione che diminuisce in modo graduale verso l’alto. Questo fa sì che il sangue scorra verso il cuore, piuttosto che fluire verso il basso, ossia verso il piede o nelle vene superficiali.

L’applicazione di una compressione graduata adeguata:
• riduce il diametro delle vene principali, aumentando così la velocità e il volume del flusso di sangue
• facilita il ritorno venoso (il flusso che riporta il sangue al cuore)
• migliora il drenaggio linfatico, prevenendo il ristagno del sangue nelle vene superficiali.

Le calze a compressione graduata vengono utilizzate anche nei casi di insufficienza venosa, quando il ritorno di sangue venoso al cuore è ridotto, come accade in caso di vene varicose (vene dilatate in modo anomalo e dall’andamento tortuoso).

Calze antitrombo e calze riposanti: sono la stessa cosa?
Calze a compressione graduata che sfruttano il medesimo principio delle calze antitrombo, ma con una pressione inferiore, vengono definite “calze riposanti”.
Queste possono essere utili anche in caso di cattiva circolazione e gonfiore alle caviglie (problema che si presenta con frequenza maggiore con il caldo del periodo estivo), fornendo sollievo a pesantezza e dolore.
Non trattandosi di calze terapeutiche, le calze riposanti possono essere acquistate senza prescrizione medica, anche online.