L’artroplastica totale di ginocchio è una procedura di grande successo sulla quale permane però una percentuale non trascurabile di insoddisfazione da parte dei pazienti. Uno studio svoltosi nel Regno Unito ha indicato come anche l’aspetto psicologico abbia un peso sul risultato finale dell’intervento e ci ha suggerito che, anche su altre operazioni chirurgiche, lo stato di salute psicologica dell’individuo e l’aspettativa con cui si approccia all’intervento possono incidere in maniera significativa sul successo dell’operazione. Vediamo nel dettaglio.
La protesi di ginocchio è un intervento di successo?
La protesi totale di ginocchio è un intervento sicuro e di successo, ma negli anni si è osservato che, rispetto ad altri interventi di artroplastica come ad esempio la protesi d’anca, per l’intervento di protesi totale di ginocchio permangono alcune criticità. Il 20% circa dei pazienti che si sottopongono a questa procedura non si ritiene infatti completamente soddisfatto del risultato.
I motivi sono molteplici: il primo tema riguarda l’anatomia propria dell’articolazione del ginocchio che differisce molto da persona a persona. La grande percentuale di ginocchia “non dritte” e cioè con un grado più o meno accentuato di varismo o valgismo è sicuramente un aspetto da non sottovalutare. La chirurgia si sta muovendo oggi verso approcci sempre più personalizzati che non si propongono più di “raddrizzare” l’arto, ma si muovono nel rispetto dell’anatomia originale dell’articolazione da trattare.
Ma c’è di più! Si è osservato che anche i modelli di valutazione di successo o di fallimento dell’intervento che si sono sempre utilizzati potevano essere fallaci e non riflettere lo spettro reale dei risultati.
Lo studio
Un’analisi secondaria di uno studio svoltosi nel Regno Unito ha evidenziato alcuni aspetti interessanti. I 731 pazienti valutati, suddivisi equamente per fattori sociodemografici come età e sesso, sono stati seguiti nel primo anno dopo l’intervento con dati relativi a cinque diversi punti temporali e più variabili predittive. I risultati che sono emersi erano divisi in tre distinte tipologie di outcome:
- scarso 14%
- modesto 39,1%
- buono 46,9%.
L’aspetto che si è rivelato interessante è stato che alcuni fattori come la salute mentale, la salute fisica preoperatoria, gli aspetti psicosociali potevano indicare in anticipo il tipo di esito. In particolare, i pazienti con risposta scarsa erano caratterizzati da aspettative preoperatorie di dolore e limitazione e da uno stato di salute fisica di base inferiore mentre i pazienti con risposta positiva erano caratterizzati da una combinazione di salute clinica, psicosociale, mentale alte e da un’alta qualità della vita.
È possibile combattere il dolore post operatorio prima dell’intervento?
Questo studio ha aperto prospettive interessanti che, per estensione, possono essere applicate non solo agli interventi di protesica di ginocchio, ma a tutti gli interventi chirurgici. Questa è ovviamente solo un’indicazione che però può aprire nel futuro ad approcci multidisciplinari nella preparazione di un intervento chirurgico che andranno a comprendere anche supporti di tipo psicologico. Il discorso è semplice: meglio si sta prima dell’intervento e meglio si starà dopo. Anche la percezione del dolore nell’immediato periodo post operatorio è infatti correlata alla condizione fisica e psicologica con cui si affronta l’operazione.
Conclusioni
La risposta alla nostra domanda dunque è sì! Il tentativo di ottimizzazione dell’esito clinico potrà e dovrà passare in futuro attraverso la cura del benessere della persona già prima di entrare in sala operatoria. È innanzitutto fondamentale che il paziente candidato all’intervento arrivi in ospedale in un buono stato di salute fisica generale.
L’attenzione a uno stile di vita sano che comprenda una quotidianità attiva dal punto di vista generale e sportivo, a una corretta alimentazione e al mantenimento di un basso grado di stress è il primo passo da intraprendere. Nel caso di interventi di chirurgia ortopedica, anche un corretto grado di allenamento muscolare del comparto da operare (dei percorsi di fisioterapia pre intervento) può garantire un miglior esito e una ripresa più rapida.
Un approccio ottimistico nei confronti del dolore e dell’esito dell’operazione è l’ultimo fattore da considerare. Esistono oggi dei professionisti specializzati nell’accompagnare i pazienti alla chirurgia in modo da vivere il trauma dell’intervento con minor stress e ottimizzarne gli esiti.