Che il freddo sia utile in caso di dolori muscolari o articolari è cosa assai nota. Ma perché? Cosa avviene a livello dei tessuti quando entrano in contatto con un elemento ‘freddo’, come la classica busta del ghiaccio, per fare un esempio?
In questo articolo analizzeremo come il freddo agisce a livello tissutale e come la crioterapia abbia reso possibile il trattamento di patologie più complesse e anche degenerative come l’artrosi.
Hai preso una botta? Mettici del ghiaccio!
La prima tecnica che abbiamo appreso tutti per combattere il dolore muscolo-scheletrico è stato il classico impacco di ghiaccio. Posato infatti sulla zona ‘traumatizzata’ le basse temperature del ghiaccio sono in grado di alleviare il dolore e bloccare il gonfiore (se applicato nei minuti immediatamente successivi al trauma).
Il freddo agisce a più livelli:
● Analgesico: abbassando la temperatura, la pelle entra come in uno stato criogenico in cui le funzioni sono temporaneamente addormentate, come le trasmissioni nervose del dolore.
● Antiedemigeno: anche i vasi sanguigni risentono di questo influsso e si restringono. Questo fenomeno detto vasocostrizione impedisce che il flusso sanguigno dilaghi nei tessuti circostanti – formando il tipico ematoma di colore violacee.
● Antispastico: le fibre muscolari a contatto prolungato con il freddo tendono a rilassarsi, sciogliendo quindi la parte traumatizzata.
In cosa consiste la crioterapia?
La crioterapia (dal nome appunto ‘terapia del freddo’) sfrutta le proprietà del freddo per trattare più patologie, anche gravi, come:
● l’artrosi
● l’artrite reumatoide
● l’ernia del disco
● la tendinite
● l’osteoporosi
Agendo a livello:
● Nervoso
● Muscolare
● Circolatorio
● Metabolico
A seconda della patologia da trattare possono essere adottate diverse scelte e diverse tecniche di crioterapia. Vediamo quali.
Crioterapia generale
La crioterapia generale è impiegata sempre con il paziente in anestesia totale e con la temperatura corporea che scende a – 30 °C grazie a delle speciali casse in cui evapora il liquido a basse temperature.
Crioterapia locale
Questa terapia è la più comune ed impiegata per i traumi più lievi. Prevede l’applicazione di impacchi di ghiaccio direttamente sulla zona interessata e l’effetto è maggiore se si accompagna con fasce elastiche.
Crioterapia sistemica
Oggi sempre più usata, sia in ambito estetico che sportivo, la crioterapia sistemica prevede l’utilizzo di sofisticate tecnologie e due tempi d’impiego. In ambito sportivo in particolare è spesso sfruttata per ridurre il dolore e le infiammazioni a causa d’infortuni o sovraccarichi.
In questa terapia, il paziente è introdotto all’interno di una cabina forata, da cui fuoriesce la testa, per una durata massima di 3 minuti. Durante questo periodo all’interno della cabina l’azoto liquido evapora a temperature bassissime, – 115 °C circa. In questo modo è possibile trattare parti estese del corpo con rapidità ed efficacia, sia a scopi ortopedici che estetici.