Le infiltrazioni di acido ialuronico rappresentano una delle opzioni più comunemente utilizzate nella pratica clinica per il trattamento dei sintomi dell’osteoartrosi lieve-moderata, una patologia dolorosa e invalidante che colpisce un gran numero di persone, specie dopo i cinquant’anni, ed è caratterizzata dalla degenerazione progressiva della cartilagine articolare. Nello sviluppo dell’osteoartrosi del ginocchio è stata infatti osservata una marcata riduzione della concentrazione e del peso molecolare dell’acido ialuronico endogeno, ossia prodotto naturalmente dal nostro organismo.
Le infiltrazioni intra-articolari di acido ialuronico consentono di supplire a questo deficit e stimolare la produzione di acido ialuronico endogeno.
L’efficacia delle infiltrazioni intra-articolari
Le infiltrazioni con acido ialuronico sono in grado di alleviare i sintomi dolorosi dell’osteoartrosi migliorando le proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale.
Questo approccio si è dimostrato sicuro ma, nonostante i molti studi clinici condotti, l’entità degli effetti terapeutici di tali iniezioni è ancora dibattuta. Quali sono le evidenze scientifiche a supporto del loro utilizzo? Di seguito i risultati di alcune metanalisi che, insieme alle review, rappresentano le evidenze scientifiche con valenza più elevata.
L’acido ialuronico è un intervento efficace nel trattamento dell’osteoartrosi di ginocchio senza aumento del rischio di eventi avversi: questa la conclusione di una review sistematica di dodici metanalisi che ha valutato l’efficacia clinica e la sicurezza delle infiltrazioni con acido ialuronico, supportandone dunque l’impiego. Ma c’è di più…
Acido ialuronico vs FANS
Una metanalisi di Miller e colleghi pubblicata nel 2020 su Orthopaedic Journal of Sports Medicine ha messo a confronto l’efficacia dell’acido ialuronico con quella di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) somministrati per via orale in pazienti con gonartrosi (osteoartrosi del ginocchio). Con le infiltrazioni di acido ialuronico sono stati osservati miglioramenti significativi rispetto ai FANS, in termini sia di riduzione del dolore sia di incremento della funzionalità dell’articolazione.
Seppure le differenze tra i due trattamenti non fossero così consistenti, la metanalisi ha messo sul piatto della bilancia anche considerazioni relative al profilo di sicurezza degli interventi effettuati (i pazienti con osteoartrosi del ginocchio sono infatti spesso anziani e in politerapia) evidenziando un rischio complessivo di eventi avversi inferiore con l’acido ialuronico rispetto ai FANS.
Risultati che ricalcano quelli di una metanalisi precedente, pubblicata qualche anno fa sulla rivista Annals of Internal Medicine, che ha dimostrato la superiorità della viscosupplementazione con acido ialuronico nel trattamento della gonartrosi rispetto al placebo somministrato per via orale, ma anche a FANS come il naprossene e a paracetamolo, un’opzione farmacologica spesso raccomandata come trattamento di prima linea per questa patologia. In particolare, l’analisi dei dati relativi a ben 137 studi (per un totale di oltre 33.000 partecipanti) ha evidenziato la superiorità del trattamento intra-articolare rispetto ai FANS, con l’acido ialuronico che si è dimostrato l’intervento più efficace sul dolore.
Efficacia a lungo termine
La somministrazione intra-articolare di acido ialuronico – come evidenziato da una metanalisi pubblicata sulla rivista Osteoarthritis and Cartilage sulla base della valutazione di 54 studi relativi al trattamento del dolore correlato a gonartrosi – manifesta la propria efficacia entro 4 settimane, con un picco a 8 settimane e un’azione residua rilevabile a 6 mesi. Lo studio ha dimostrato peraltro che l’entità dell’effetto di picco per l’acido ialuronico è maggiore di quanto riscontrato con altri analgesici.
Dunque, in caso di osteoartrosi le infiltrazioni con acido ialuronico sembrano fornire benefici effettivi e prolungati, peraltro senza effetti collaterali di rilievo.